Ecco tre domande per misurare la tua consapevolezza sul legame tra stress e salute respiratoria.
Rispondi alle domande del nostro Quiz!
1 • Cosa succede tipicamente al tuo respiro quando sei sotto forte stress (per esempio, prima di sostenere un esame e una riunione importante oppure durante un attacco d'ansia o davanti a una notizia improvvisa)?
Diventa più profondo e lento.
Diventa più rapido e superficiale (iperventilazione).
In situazioni di stress, il nostro corpo attiva la reazione di "attacco o fuga". Il sistema nervoso simpatico prende il controllo, causando un aumento del battito cardiaco e una respirazione accelerata (iperventilazione). Questo respiro rapido e superficiale può far sentire vertigini o affanno, perché si altera l'equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica nel sangue.
Questa risposta di stress può essere particolarmente rilevante per chi soffre di una malattia respiratoria cronica, come Asma o Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). L'iperventilazione, infatti, causa una rapida e involontaria costrizione dei bronchi (bronco-costrizione) che in persone con Asma o BPCO può scatenare o peggiorare drasticamente i sintomi della malattia, evolvendo in un vero e proprio attacco o crisi respiratoria.
2 • Lo stress prolungato può influire sull’apparato respiratorio aumentando che cosa?
Il livello di infiammazione generale.
Lo stress cronico mantiene alto il livello dell'ormone cortisolo. L'eccesso di cortisolo a lungo termine destabilizza il sistema immunitario e favorisce l'infiammazione di basso grado in tutto il corpo, compresi i polmoni e le vie aeree. Questo ci rende più vulnerabili a raffreddori, allergie e a presentare ipersensibilità respiratoria, ossia le nostre vie aeree diventano “sensibili” a stimoli, come brusco cambio di temperatura, aria secca, odori forti o un piccolo sforzo fisico, scatenando una costrizione dei bronchi.
L'aumento dell'infiammazione causato dallo stress cronico si traduce in vie aeree permanentemente più gonfie e sensibili. Questo peggiora la patologia di base: per esempio, nell'Asma aumenta il rischio di esacerbazioni; nella BPCO può accelerare il declino della funzionalità polmonare o aumentare l'intensità della tosse cronica.
L'idratazione delle vie aeree.
La capacità polmonare massima (quantità di aria che entra ed esce dai polmoni nel corso di un atto respiratorio).
3 • Qual è la tecnica più immediata e dimostrata per contrastare l'effetto negativo dello stress sul respiro?
Concentrarsi sulla respirazione lenta e profonda (diaframmatica).
La respirazione lenta e profonda (o diaframmatica) è il modo più rapido per attivare il sistema nervoso parasimpatico, l'antagonista del sistema alla base della reazione "attacco o fuga". Inviando segnali di calma al cervello, si rallenta il battito, si rilassano i muscoli e si riporta il respiro a un ritmo efficiente e regolare.
La respirazione diaframmatica è una vera e propria tecnica terapeutica. Imparare a respirare in modo controllato aiuta a gestire l'ansia che spesso accompagna la dispnea (fiato corto) e a ottimizzare l'uso dei muscoli respiratori, riducendo la fatica e migliorando la distribuzione dell'aria nei polmoni. È uno strumento cruciale per l'autogestione delle crisi e per l'efficienza quotidiana.
Aumentare il consumo di caffeina per essere più vigili.
Trattenere il fiato per alcuni secondi per calmare il battito.